Wednesday, March 24, 2010

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BERBER


Veltrusconi From the Berbers

Guido Biancardi

What is the Veltrusconi (even in its franceschiniana) is clear for some time, for the Radicals. The scheme of 20 +60 years, keeps hours leaning on the two pillars of the bipolar forced refinements obtained by repeated acts of electoral systems to weed out any rest some players are exclusive to the Italian game, each with its duly authorized squire election agreement and prior authorization, when not only built specifically to be a medium of communication Bipolar Raiset in all its extensions including those on paper. E 'already a great deal to be reached to diagnose and denounce the evil dark, the plague italiana, che trasfigura in democrazia occidentale un assetto politico e statuale plasmato più sul dominio antidemocratico di oligopoli legittimati istituzionalmente (Corporazioni e Concordati) che sulla affermata ma subito stravolta (ed il “libro giallo“ dei Radicali precisa le tappe) legalità costituzionale e sullo Stato di Diritto.
Berberi (da leggersi Ber-Ber-i) è invece un neologismo tanto facile quanto accuratamente evitato nella dialettica politica conseguente alla premessa della denunzia del Regime; perchè non attualizzare il Veltrusconi in Ber-sani + Ber-lusconi, quindi, anche senza scomodare troppo Gheddafi che berbero dovrebbe essere per etnia, il nuovo regime che sarebbe aggiornato con il riferimento all'ultimo the Secretaries of the Democratic Party survived its own policies rubble?
E 'instead Bersani really the star of the morning of a possible, but always refused finally dawn of a democratic country whose popular base (communist and Catholic in particular) are found to be able to express their true needs and their escape from the ideological contiguity domain of its nomenclature absolutist devoted to their conservation status in continuous betrayal of its own power?
The 'effect Bersani, "would be the sign of discontinuity by a fiercely conservative political domination of its ideological and political at the expense of the possibility that engages in the trunk now rotting from the roots of dell'ottantennio regime antidemocratico italiano, il nuovo ramo dei principi del liberalesimo occidentale con i suoi corollari inscindibili di liberismo e libertarismo. La sua dimostrazione risiederebbe nell'apertura all'apparenza generosa e non condizionata in ogni suo possibile effetto di sviluppo, a Bonino (ed a Vendola) nella prospettiva delle imminenti elezioni regionali la cui importanza le fa equivalere ad una tornata politica nazionale.
E' possibile che questa apertura di credito strategico sia doverosa e legittimata dalle premesse di una realtà davvero mutata nelle sue strutture di fondo. Che, al momento in cui ci si affacci sull'orlo del burrone, si devii da una rotta tragica e distruttiva del Paese, in un soprassalto di resipiscenza. Dio lo voglia. Ed a Emma Bonino è dato il compito di levare il vessillo della Riforma sui colli fatali.
Ma restano come macigni alcuni fatti politici da cui è impossibile prescindere: dalla candidatura di D'Alema a mister PECS (ad ambasciatore della UE), avanzata dal premier Berlusconi, alla sua nomina a controllore dei servizi italiani, sino al più recente episodio di un'iniziativa legislativa a prime firme D'Alema/Bocchino tesa a costituire come esercito supplementare della Repubblica la Guardia di Finanza a capo della quale dovrebbe essere designato un generale dell'Esercito.
L'ex dalemiano Bersani sarebbe ormai sciolto dal suo mentore politico così da costituire la speranza di un'inversione di tendenza dal consolidarsi del Regime bicefalo da cui dovremmo necessariamente emanciparci per non sottostarvi senza speranza e nel rischio drammatico, conclamato come sempre più attuale, di una sua espansione al di là dei confini d'Italia.
Propongo una lettura della situazione politica a suo modo ancor più, se possibile, drammatica dalla quale è necessaria una messa in guardia chiara. In un momento particolare. Quello della vigilia delle elezioni regionali che possono costituire un giro di boa da cui il rientro può divenire impossibile.
Stante il Regime che non considero né una drammatizzazione opportunistica e nemmeno una fantasiosa ipotesi, come sono schierate (e dissimulate) le forze in campo di quel risiko del potere interno alla maggioranza ed all'opposizione che non può trovare sosta e che, anzi, accelera le mosse per la conquista finale della vittoria? Nel Governo alcuni ministeri chiave sono stati assegnati (come postazioni di fondamentale importanza da presidiare) ad esponenti di due delle componenti del polo governativo che si tengono reciprocamente in scacco: l'ex AN e la Lega. Parlo del Ministero degli Interni di Maroni e di quello della Difesa di La Russa, in particolare (Alfano sarebbe un discorso da trattare affatto a parte).
Le elezioni Regionali giungono al traguardo di una asserita conquista da parte della Lega del “federalismo”, fiscale e non. Autonomia compiuta e responsabile per alcuni, essa è considerata da altri premessa possibile della fine della coesione nazionale, sino al rischio più volte ventilato a "secession". While Berlusconi, Bossi close to "promises" his "presidential".
why the next election will be decisive not only as an additional opportunity to assess the distribution of national consensus of the voters, but as you draw the outline of the territorial domain that they would make up for the winners and losers (not so much win that will win more than one region, but lose, or almost hopelessly, who does not conquer "certain" regions).
The game sees the North declared the league point to the hegemony of a macro-homogeneous set against others, particularly the "parasitic" territory in the South. Gli Interni dovrebbero essere un punto di garanzia contro ogni possibile manovra antagonistica in nome dell'unità nazionale. La Difesa costituisce già il contropotere da attivare in quest'ottica, in una temperie ove si dà per credibile la voce secondo cui il Presidente della Repubblica rivendichi esplicitamente (non pubblicamente, ma di fronte al Presidente del Consiglio) il suo ruolo, come capo dello Stato, di Comandante in capo delle Forze Armate. La Guardia di Finanza vi aggiungerebbe forza ulteriore? Ma, guarda caso, è ad un noto collaboratore del Presidente della Camera Fini ed ex Segretario di AN ( Italo Bocchino) che è affidato il tentativo di rafforzare un asse del Sud (con D'Alema e La Russa, e con le Regioni centrali ”rosse” e meridionali” nere”) da contrapporre a quello del Nord Azzurro/Verde (Berlusconi, Bossi, Maroni, Scaiola, Formigoni e fra poco con Zaia con, forse, Cota; ed in Liguria?).
Le Regioni sarebbero, nel risiko, aree di conquista e contemporaneamente fornitrici di forze da mettere in campo in una speriamo solo sincopata partita di un sostituto virtuale di guerra civile.
Le provenienze dei soggetti politici schierati sono d'altronde interessanti. Berlusconi e Bossi da un vertice e D'Alema dall'altro sono troppo distanti. Ma Fini e Bersani (come Franceschini) sono entrambi emiliani; hanno nella memoria storica delle loro terre d'origine la cicatrice della linea gotica e la scansione dell'8 Settembre. La faglia della memoria history goes from there. From a land that has lived in hiding with the Social Republic partisan "family", and desperately. Where is conceived not as unnatural betrayal of blood and sharing of dreams tragic.
that there is a transverse fault in the same regime that only notionally plays on the contrast of irreconcilable ideological alignment between the two poles to convince the Italians of their immutable political faith and values \u200b\u200bis clearly shown by the fact that it was clearly not only in domestic politics but, almost more, even in foreign policy. On Gaddafi, Putin, Middle East and Mediterranean policy, China, by contrast, USA (sometimes not entangled with Obama), it shows the assonance / dissonance too strong among some members of a pole with many of the other to be the result of mere coincidence or the product of simple mindedness of neighborhood character, history and values, rather than concrete coincidences often unmentionable interests.
This fault, not between civilizations but of power, is guaranteed not to be swept away on the other side of himself uncontrollably even when sudden change in the framework of civil and socio-political, national or international level. It is the attempt, partly unconscious and "childish" to pre a big ditch where more or less large walls could not keep.
It is' made "For the time of the suspension of ordinary law, for the times of emergencies, for times of war.
(news radicals, 1103)

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